Come funzionano la stufe a pellet?

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Le stufe a pellet sono un valido strumento per riscaldare gli ambienti, economico e rispettoso dell’ambiente sebbene ogni tipo di combustione provochi l’immissione in atmosfera di fumi e gas che contribuiscono al surriscaldamento globale.

Anche se il loro utilizzo di massa sia relativamente recente, la sua invenzione risale agli anni ’30 dello scorso secolo ma la tecnologia del tempo e la valida alternativa delle stufe a legna, allora più semplici da far funzionare e gestire, le fece un po’ accantonare.

Qualsiasi combustibile solido, per bruciare correttamente ed efficacemente, deve presentare un ideale rapporto tra superficie, volume e aria che funge da comburente.

E’ intuitivo che è più facile accendere un legnetto e farlo bruciare rapidamente ottenendone velocemente calore, piuttosto che un pezzo di tronco che, magari, bruciando lentamente, mantiene il calore raggiunto.

Chi ha una stufa a legna sa che farla funzionare bene è un’arte, che la quantità di legna caricata e immessa successivamente all’accensione deve essere adeguatamente dosata, pena il soffocamento della fiamma.

Le stufe a pellet hanno iniziato la loro fortuna nei primi anni ’70, quando la crisi petrolifera ha indotto le persone a cercare alternative meno costose degli idrocarburi e il progresso tecnologico era sufficiente a risolvere gli antichi problemi.

Il combustibile delle stufe a pellet è in pratica segatura di legno pressata dopo essere stata umidificata per agglomerarla e successivamente essiccata, in pezzetti di circa 6 mm di diametro e 2,5/3 cm di lunghezza. Questo formato garantisce il rapporto ideale superficie/volume per ottenere un’efficace combustione.

Il  pellet viene “caricato” nella stufa nel serbatoio da dove, attraverso una vite senza fine, viene fatto cadere nel braciere con una quantità e una frequenza attentamente studiata e predeterminata per fornire in continuo la giusta quantità in combustione ottenendo il massimo rendimento.

L’accensione del pellet nel braciere è ad opera di una resistenza elettrica; il calore generato è convogliato in tubi separati dalla camera di combustione, ad opera di una ventola, e diffuso nell’ambiente riscaldandolo, mentre i fumi sono convogliati da un’altra ventole nella canna fumaria.

L’elettronica consente, attraverso una centralina e dei sensori, di tenere il controllo dell’alimentazione del carburante e la regolazione dell’aria comburente.

La stessa centralina ha anche funzioni di sicurezza, rilevando lo spegnimento della fiamma, riattivandola, oppure l’aumento di pressione interna, segno di anomalia nello scarico dei fumi, spegnendo la fiamma onde evitare l’immissione di fumi nocivi nell’ambiente.

Molte delle moderne stufe a pellet sono dotate di programmatore giornaliero/settimanale per determinarne l’accensione e lo spegnimento anche in nostra assenza o possono gestire la temperatura ambientale attraverso un termostato. La Domotica consente anche il controllo da remoto della stufa a pellet comandandola comodamente dallo smartphone o dal Tablet oltre che dal PC.

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